mercoledì 14 dicembre 2016

La sofferenza del Natale (Gianfranco Ravasi)

La nostra particolare lettura dei vangeli dal punto di vista della sofferenza non può non iniziare che dai cosiddetti "racconti dell'infanzia" di Gesù, da noi solitamente collegati al Natale.
«Triste, malinconico, amaro Natale, anche quest'anno sei giunto a noi... »: questo verso iniziale di una lirica di un poeta francese sembra essere a prima vista solo provocatorio. Il Natale è, infatti, la festa per eccellenza della gioia. Si accendono le luci nelle nostre città; le notti sono squarciate dai festoni delle stelle luminose e dalle più volgari insegne al neon; le vie sono percorse dal filo musicale delle zampogne e dei dischi natalizi; si pensa ai regali e a cene sontuose; la civiltà dei consumi ci bombarda con mille segnali pubblicitari. Il Natale è come una tregua annuale in cui trionfano i buoni sentimenti, gli auguri di felicità prevalgono sulle imprecazioni e si moltiplicano tenerezze per i bambini.
In realtà, se dovessimo più attentamente leggere le pagine natalizie dei vangeli, raccolte nei capitoli d'apertura di Matteo e di Luca, scopriremmo che la luce, la pace e la gioia della nascita di Cristo sono striate da tanti segni oscuri di dolore, di amarezza e di paura. D'altra parte è noto che nei cosiddetti "vangeli dell'infanzia", attraverso una fitta serie di allusioni, si vuole far balenare nel ritratto del bambino Gesù già il volto del Cristo crocifisso e risorto. È curioso notare che nelle icone dedicate al Natale la scuola pittorica russa di Novgorod (XV secolo) sempre raffigurato Gesù bambino in una culla che aveva la forma di un sepolcro di marmo. Sul Natale si proietta già l'ombra della croce.

giovedì 1 dicembre 2016

Brani di difficile interpretazione della Bibbia. Le PARABOLE

Fonte: http://www.gliscritti.it/blog/entry/3937

Riprendiamo e commentiamo da V. Fusco, Parabola/Parabole, in Rossano P.-Ravasi G.-Girlanda A. (a cura di), Nuovo Dizionario di Teologia Biblica, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Milano) 1988, alcuni brani che commentano il significato delle parabole. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per altri testi di difficile interpretazione della Bibbia vedi la sezione Brani di difficile interpretazione della Bibbia. Per ulteriori approfondimenti vedi la sezione Sacra Scrittura
Il Centro culturale Gli scritti (27/11/2016)

Gli studi di Vittorio Fusco si incentrano sul fatto che la parabola non è un racconto a sé stante che possa prescindere dalla presenza viva di Cristo. La parabola, invece, indirizza alla novità della presenza di Dio in Gesù. Fusco mostra come tale sottolineatura emerga, anche se in maniera non pienamente consapevole, fin dai primi studi moderni sulle parabole
«Lo studio moderno delle parabole prende avvio con la rimozione [della] confusione tra parabola e allegoria ad opera di Adolf Jülicher (1857-1938), il quale mise in luce il carattere tardivo di questi sviluppi allegorizzanti nei testi evangelici e riscoprì come specifico della parabola il meccanismo argomentativo.
La parabola utilizza una vicenda fittizia che in un primo momento dev'essere considerata soltanto in se stessa, nella sua logica interna, per farne scaturire una conclusione, una valutazione, da trasferire poi - nella sua globalità, non nei singoli dettagli narrativi – alla situazione reale che il parabolista aveva di mira sin dall’inizio.