sabato 6 agosto 2011

Matteo 1,18-24: Giuseppe assume la paternità legale di Gesù

( ) IV Domenica di Avvento Anno A

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (...).

Ermes Ronchi:
· Secondo il Vangelo di Luca l'Annunciazione è fatta a Maria, secondo Matteo l'angelo parla a Giuseppe. Chi ha ragione? Sovrapponiamo i due Vangeli e scopriamo che l'annuncio è fatto alla coppia, allo sposo e alla sposa insieme, al giusto e alla vergine innamorati. Dio non ruba spazio alla famiglia, la coinvolge tutta; non ferisce l'armonia, cerca invece un sì plurale, che diventa creativo perché è la somma di due cuori, di molti sogni e moltissima fede. Dio è all'opera nelle nostre relazioni, parla dentro le famiglie, dentro le nostre case, nel dialogo, nel dramma, nella crisi, nei dubbi, negli slanci, nelle oasi di verità e di amore che sottraggono il cuore al deserto.
· Maria si trovò incinta, dice Matteo. Sorpresa assoluta della creatura che arriva a concepire l'inconcepibile, il proprio Creatore. Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe: non volendo accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in segreto. Ma è insoddisfatto della decisione presa, perché è innamorato di Maria, e continua a pensare a lei, presente fin dentro i suoi sogni.
· Giuseppe, l'uomo dei sogni, non parla mai, ma sa ascoltare il proprio profondo, i sogni che lo abitano: anzi, l'uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. Non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Non temere, non avere paura, sono le prime parole con cui nella Bibbia Dio apre il dialogo con gli uomini: la paura è il contrario della fede, della paternità, del futuro, della libertà. Perché Dio non fa paura; se hai paura, non è da Dio.
· Giuseppe prende con sé la madre e il bambino, preferisce l'amore per Maria, e per Dio, al suo amor proprio. La sua grandezza è amare qualcuno più di se stesso, il primato dell'amore. Per amore di Maria, scava spazio nel suo cuore e accoglie quel bambino non suo. E diventa vero padre di Gesù, anche se non è il genitore.
· Generare un figlio è facile, ma essergli padre e madre, amarlo, farlo crescere, farlo felice, insegnargli il mestiere di uomo, è tutta un'altra avventura. Padri e madri si diventa nel corso di tutta la vita.
· L'annunciazione ha luogo nelle case. Al tempio Dio preferisce la casa, perché lì si gioca la buona battaglia della vita. Ogni giorno di vita offerto è una annunciazione quotidiana. Ogni figlio che nasce ci guarda con uno sguardo in cui ci attende tutta l'eternità.
· Dio ci benedice ponendoci accanto persone come angeli, annunciatori dell'infinito, e talvolta - per i più forti tra noi - ponendoci accanto persone che hanno bisogno, un enorme bisogno di noi. Ed è così che non ci lascia vivere senza mistero.

Io: GIUSEPPE IL SOGNATORE CORAGGIOSO
· Alla fine del nostro percorso di Avvento incontriamo un altro protagonista: Giuseppe il Giusto o il sognatore coraggioso, capace di fidarsi di un Dio che gli sconvolge la vita e gli parla attraverso i sogni.
Essere SOGNATORI ha da sempre avuto diversi significati: tra questi c’è il senso negativo: l’essere degli ILLUSI, campati per aria, idealisti disancorati dalla realtà e quello più positivo: l’essere capaci di desiderare oltre i limiti che abbiamo davanti, impegnandoci a realizzare quello che abbiamo nel profondo del cuore.
· Nel brano del Vangelo Giuseppe appare come il GIUSTO: ama Maria, sua fidanzata che è rimasta incinta di altri e che, per la legge meriterebbe di essere cacciata e lapidata per la sua infedeltà. E’ l’amore a renderlo giusto: capace prima di ripudiarla in segreto, cioè di garantirgli la vita, poi, ancora turbato dalla notizia che ha sconvolto i suoi progetti, capace di accettare la spiegazione di Dio datagli in sogno dall’Angelo.
Giuseppe SOGNA: si lascia andare, non si ferma alle considerazioni razionali, ai fatti nudi e crudi, ma accetta che Dio possa volere da lui, attraverso quagli eventi, qualcosa di particolare. Sognare è per Giuseppe fidarsi e affidarsi a Dio che è sempre Oltre noi, i nostri ragionamenti, i nostri pregiudizi. Sognare è per Giuseppe accettare di leggere con l’aiuto di Dio gli avvenimenti della nostra vita, in termini più tecnici è capacità di DISCERNERE con l’aiuto di Dio ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e agire di conseguenza.
· Giuseppe è un uomo coraggioso: non si spaventa di fronte a ciò che mette in discussione la sua vita, di fronte ai pregiudizi e alle chiacchiere della gente che non mancherà di spettegolare su questa situazione mettendolo in cattiva luce.
· Come Maria anche Giuseppe dà il suo sì al progetto di Dio: accetta, non senza aver sofferto, essersi tormentato, aver a lungo pregato, quel figlio non suo e gli dà il suo nome, con tutti i diritti legali che ne conseguono, compreso l’inserimento nella linea messianico-davidica.
· Dio è il protagonista, ma Dio non agisce mai senza il consenso, la volontà e la collaborazione dell’uomo: Maria permette a Dio di farsi uomo, l’Emmanuele, il Dio con noi, in mezzo a noi
· Come Maria, anche Giuseppe accetta il piano di Dio. Lui che è discendente di Davide, dà al bambino il diritto di proclamarsi Figlio di Davide, di raddrizzare le storture del passato (come quelle descritte nella 1L, in cui il re Acaz, per calcoli personali e paura, non accetta la parola di Dio presentata dal Profeta) e di realizzare la promessa solenne fatta da Dio: io manderò un discendente di Davide che regnerà in eterno nella giustizia.
· Ma poiché “Quel che è generato in Maria viene dallo Spirito Santo”, Gesù è realmente e pienamente Figlio di Dio. E poiché soltanto Dio può salvare dal peccato e dalla morte, ecco che il bambino, Dio con noi, riceverà il nome di Gesù che significa Dio salva: sarà lui infatti a renderci liberi di fronte alla seduzione e al potere del peccato e della morte.
· “Destatosi dal sonno, Giuseppe prese con sé la sua sposa”: Giuseppe il sognatore coraggioso accetta di affrontare un futuro carico di incertezze (tra cui l’esilio in Egitto) ma anche carico di amore: è questa la realtà di ogni FAMIGLIA, una realtà oggi sempre più in crisi, in bilico tra incertezze e donazione reciproca, aperta alla vita che gli viene donata, capace di affetto, di confidenza, di sostegno reciproco: una realtà da SOGNARE CON CORAGGIO perché si realizzi secondo la volontà di Dio che è in mezzo a noi (e dentro di noi come alimento che ci prepariamo a ricevere) come guida e sostegno, come Padre e Fratello che ci ama senza misura.
· Preparandoci al Natale ormai vicino impariamo allora da Giuseppe a SOGNARE CON CORAGGIO, a lasciarci guidare da Dio nel discernere il giusto da fare e nell’attuarlo con coraggio. Saremo così collaboratori di Dio capaci di dare una svolta alla nostra storia e alla Storia dell’umanità.
· PAPA: Il segno di Dio è la semplicità. Il segno di Dio è il bambino. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo per noi. È questo il suo modo di regnare. Egli non viene con potenza e grandiosità esterne. Egli viene come bambino – inerme e bisognoso del nostro aiuto. Non vuole sopraffarci con la forza. Ci toglie la paura della sua grandezza. Egli chiede il nostro amore: perciò si fa bambino. Nient'altro vuole da noi se non il nostro amore, mediante il quale impariamo spontaneamente ad entrare nei suoi sentimenti, nel suo pensiero e nella sua volontà – impariamo a vivere con Lui e a praticare con Lui anche l'umiltà della rinuncia che fa parte dell'essenza dell'amore. Dio si è fatto piccolo affinché noi potessimo comprenderLo, accoglierLo, amarLo.

Preghiera
Giuseppe, fammi sognare con te. Come te.I miei sogni sono il successo, la carriera, il potere,la ricchezza, il piacere.I miei sogni sono quelli di Erode:essere al centro di tutto,poter piegare perfino Dio ai miei progetti.Giuseppe fammi sognare con te. Come te.I tuoi sogni incontrano Dio, ti fanno parlare con lui.Te lo fanno vedere presente nelle cose e nei fatti.Aprono la tua vita al mistero.Apri gli occhi e accetti Maria.Apri gli occhi e accetti l’Egitto.Apri gli occhi e ti stabilisci a Nazareth.Apri gli occhi e accetti i progetti di Dio.Giuseppe, fammi sognare con te. Come te.Nei miei sogni ci sono sempre io,al centro di tutto,chiassoso, esigente, invadente.Nei tuoi sogni c’è Dio.Giuseppe, uomo giusto,silenzioso, discreto, operoso,fammi sognare con te. Come te.
· don Tonino Lasconi

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