domenica 7 agosto 2011

Luca 4,1-13: TENTAZIONI NEL DESERTO

(Mt 4,1-11; Mc1,12-13) I Domenica di Quaresima Anno C

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: -Non di solo pane vivrà l'uomo-». (...) Gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: -Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano- (...)». Gesù gli rispose: «È stato detto: -Non metterai alla prova il Signore Dio tuo-». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Ermes Ronchi:
• Le tre tentazioni di Gesù nel deserto, sono le tentazioni dell'uomo di sempre. «Le grandi tentazioni non sono quelle di cui è preoccupato un certo cristianesimo moralistico, non sono quelle, ad esempio, che riguardano il comportamento sessuale, ma quelle che vanno a demolire la fede» (O. Clément).
• C'è un crescendo nelle tre prove: vanno da me, agli altri, a Dio.
• La prima tentazione: pietre o pane? Una piccola alternativa che Gesù apre, spalanca. Né di pietre né di solo pane vive l'uomo. Siamo fatti per cose più grandi; il pane è buono, è nel Padre Nostro, è indispensabile, ma più importanti ancora sono altre cose: le creature, gli affetti, le relazioni. È l'invito a non accontentarsi, a non ridurre i nostri sogni a denaro. Non di solo pane vive l'uomo! Il pane è buono, il pane dà vita, ma più vita viene dalla Parola di Dio.
• Poi il tentatore alza la posta. Da me agli altri: io so come conquistare il potere! Tu ascoltami e ti darò il potere su tutto... È come se il diavolo dicesse a Gesù: Vuoi cambiare il mondo? Allora usa il potere, la forza, occupa i posti chiave. Vuoi salvare il mondo con niente, con l'amore, addirittura con la croce? Sei un illuso! Cosa se ne fa il mondo di un crocifisso in più? Vuoi avere gli uomini dalla tua parte? Assicuragli pane, autorità, spettacolo, allora ti seguiranno! Ma Gesù vuole liberare, non impossessarsi dell'uomo, lui sa che il potere non ha mai liberato nessuno. Il male del mondo non sarà vinto da altro male, ma per una insurrezione dei cuori buoni e giusti. Il diavolo chiede ubbidienza e offre potere. Fa un commercio, un mercato con l'uomo. Esattamente il contrario di come agisce Dio, che non fa mercato dei suoi doni, ma offre per primo, dà in perdita, senza niente in cambio...
• L'ultimo gradino è una sfida aperta a Dio, demolisce la fede facendone l'imitazione: «Chiedi a Dio un miracolo». E ciò che sembra essere il massimo della fede, ne è invece la caricatura: non fiducia in Dio ma ricerca del proprio vantaggio, non amore di Dio ma amore di sé, fino alla sfida. Buttati verranno gli angeli. Gesù risponde «no»: «Io so che Dio è presente, ma a modo suo, non a modo mio. Dio è già in me forza della mia forza». E gli angeli mi sono attorno con occhi di luce. Dio è presente, è vicino, intreccia il suo respiro con il mio. Forse non risponde a tutto ciò che io chiedo, eppure avrò tutto ciò che mi serve. Interviene, ma non con un volo di angeli, bensì con tanta forza quanta ne basta al primo passo.

Io:
• Gesù, inizia il suo cammino nel mondo (dopo il Battesimo è questo il primo atto e il primo luogo verso cui lo Spirito lo conduce) e a noi, iniziando un nuovo periodo quaresimale, mostra un'altra LOTTA SPIRITUALE che tutti, lui compreso, siamo chiamati continuamente a combattere: quella con NOI STESSI, con la nostra coscienza, con il Demonio che, continuamente, cerca di mettere dentro di noi tanti DUBBI su Dio, sulla sua bontà, sulla sua esistenza e cerca di DIVIDERCI da Lui e dagli altri.
• Le TENTAZIONI sono innanzitutto motivo di SCELTA. Una scelta di campo in cui decidere da che parte stare: con Dio o con il Diavolo, con il BENE o con il MALE, con la VITA o con la MORTE? Fosse così semplice la scelta, così chiari i confini tra le due parti, penso sarebbe semplice decidere da che parte stare.
• Solo che il diavolo non si presenta con le corna e con il mantello rosso, il male non si presenta con il suo carico di falsità e di morte. Tutt'altro: il diavolo cerca di nascondersi, di camuffarsi, di farci credere che non esiste. Il male a sua volta viene presentato come bene (immediato, di facile consumo, appetibile). E' subdolo, ingannatore, si nasconde e striscia come un SERPENTE.
• Abbiamo bisogno anche noi di lasciarci condurre nel DESERTO, in questi 40 giorni che ci preparano a celebrare in modo più pieno e consapevole, la Pasqua del nostro Signore, cioè l'evento centrale e fondamentale della nostra fede. 40 giorni sono un tempo simbolico che indica un cammino completo al termine del quale deve cambiare radicalmente la nostra vita, deve convertirsi a Dio (così abbiamo i 40 anni nel deserto del popolo d'Israele prima schiavo in Egitto, ma ancora non pronto a vivere libero nella Terra Promessa, i 40 giorni di Gesù nel deserto prima di iniziare la vita pubblica).
• Il deserto è il luogo (o la condizione) che ci costringe ad abbandonare le nostre MASCHERE (non solo quelle di carnevale, ma anche quelle che continuamente indossiamo per nasconderci o camuffarci, per sembrare migliori di quello che siamo, diversi) per riscoprire chi siamo realmente, cosa vogliamo, dove andiamo, in chi crediamo, per chi o cosa vale la pena spendere la nostra vita. Dobbiamo, per far questo, conoscere e misurarci con i nostri limiti e i nostri doni, con le nostre fragilità, paure, fughe. Dobbiamo fare la nostra SCELTA FONDAMENTALE: Dio o Diavolo? Bene o male? E per farla dobbiamo saper comprendere noi e gli altri, discernere il bene dal male. Per far questo dobbiamo ALLENARCI con gli STRUMENTI SPIRITUALI che il Signore ci ha affidato: la PAROLA DI DIO (ma attenzione: anche il Diavolo, e con Lui ogni fondamentalismo passato e presente, la conosce e ci mostra come si può manipolarla a piacimento), la PREGHIERA, la CARITA', il DIGIUNO.
• "Se tu sei il Cristo": il Diavolo cerca di istillare il dubbio. E le perplessità, le apparenti contraddizioni sono ben evidenti:
 perchè Dio non risolve in un batter d'occhio la fame nel mondo? (vedi la pietra da trasformare in pane)
 perchè Dio non obbliga al bene tutti gli uomini e non toglie con la sua potenza tanta corruzione? (vedi il mondo che il diavolo promette di mettere ai suoi piedi)
 Perchè il Signore non ci dà un segno grande e miracoloso per convincere tutti della sua onnipotenza? (vedi la proposta di gettarsi dal punto più alto del tempio per mostrare l'inequivocabile intervento degli angeli, tentazione che richiama quella della gente che, sotto la croce lo sbeffeggerà dicendo "Ha salvato gli altri, ora salvi sè stesso. Se Dio lo farà scendere dalla croce gli crederemo").
• A queste obiezioni risponde con l'obbedienza al Padre che è potente nell'amore (vedi, in allegato, l'intervento recente di Benedetto XVI su tale affermazione) e amare significa rispettare fino in fondo la LIBERTA' dell'altro, i tempi dell'altro, le scelte dell'altro. Dio ci spinge ad amare, ma non può/vuole obbligarci ad amare ( e di chi è la responsabilità della fame nel mondo? Di Dio o della nostra ingordigia? Non abbiamo forse cibo sufficiente per sfamare l'intera umanità? Ma non sprechiamo forse la parte destinata a chi muore di fame?). Così Dio ci spinge a credere in Lui, ad affidarci a Lui, ma non può/vuole obbligarci a credere (e non sarebbe un obbligarci quello di mostrarci segni inequivocabili della sua potenza e della sua presenza? Che libera adesione ci sarebbe?).
• Dobbiamo anche noi SCEGLIERE: Dio o le COSE MATERIALI? Dio o il POTERE? Dio o il SUCCESSO, la superstizione, la religione miracolistica?
• Gesù è il nuovo ADAMO (il vecchio era sconfitto nella tentazione) che ci insegna come vincere: mantenendo il proprio rapporto con Dio, fidandosi e affidandosi a Lui, pregando, amando, digiunando, facendo la volontà di Dio convinto che questa coincida con il nostro bene, con la nostra felicità. Gesù risponde vivendo da Messia POVERO (che non è preda della voglia di possedere), da Messia DISARMATO, NON VIOLENTO, MANSUETO (che non cede alla tentazione di dominare, di asservire, di servirsi degli altri: "sono venuto per servire e non per essere servito"), un Messia disposto a soffrire (che non vuol stupire, ma offre il suo amore fino in fondo e che ci mostra come solo l'amore è vincente, è eterno, è divino).
• Fondamentale è arrivare a definire, proclamare e testimoniare con la vita il nostro CREDO: comprendiamo così il ruolo e l'importanza del CREDO ISRAELITICO contenuto nella 1° lettura (che esprime la fede nel Dio liberatore) e il CREDO CRISTIANO contenuto nella lettera paolina scritta ai Romani (che esprime la fede nella Parola di Dio e in Gesù, vero uomo e vero Dio: Cristo Signore, resuscitato dai morti). E' una fede che ora siamo chiamati a rinnovare e che deve coinvolgere il CUORE (cioè la sede delle decisioni, della coscienza oltre che dei sentimenti) e la BOCCA (cioè deve essere testimoniata). Chiunque crede in Lui non sarà deluso: parola di Dio e dei tanti Santi che lo hanno conosciuto, seguito e testimoniato.

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